La natura sembra ancora addormentata, ma negli alveari silenziosamente ricomincia il ciclo della vita: le regine depongono le prime uova da cui nasceranno le api del nuovo anno e le operaie mantengono il nido a 35°C anche quando fuori la temperatura scende sotto lo zero. Per non vanificare quest’enorme sforzo, l’apicoltore si limita a brevi visite degli alveari per assicurarsi che le scorte non scarseggino e per stringere i nidi in modo da ridurre il volume da scaldare. Il lavoro dell’apicoltore in inverno si concentra sulla manutenzione delle arnie e degli apiari. Si fanno lavori di falegnameria, si ripuliscono gli strumenti da lavoro, si revisionano le arnie vuote giacenti in magazzino, ci si comincia a procurare fogli cerei, telaini, filo, per armare i telaini e ad applicare i fogli cerei sia per il melario che per il nido. Nelle regioni più calde si può cominciare a nutrire le famiglie con la soluzione zuccherina.
Fiorisce il nespolo.